Gli accertamenti dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato non lasciano dubbi: tra il 2003 e il 2017 le finanziarie o le banche appartenenti ai gruppi automobilistici (le captive bank) hanno messo in piedi un cartello. I soggetti coinvolti si sono scambiati informazioni su prezzi e quantità, influenzando così il mercato e, di conseguenza, anche le offerte per i clienti finali. Questo si è tradotto in tassi di interesse sui prestiti più alti, ricaduti direttamente sui consumatori. Un danno economico evidente, per cui è arrivato il momento di pretendere un risarcimento. Chiediamo, per tutti i consumatori coinvolti, la restituzione totale degli interessi versati dall’inizio del finanziamento.
A quanto ammontano gli interessi versati sui prestiti?
La quota dipende ovviamente dal capitale finanziato e dal tasso applicato al momento della stipula. Per vederci chiaro abbiamo fatto qualche simulazione utilizzando i dati raccolti durante le nostre inchieste sui prestiti auto. Per chi ha acquistato una Fiat Punto 1200 nel 2012 stipulando un finanziamento da 48 mesi con FCA Bank, per esempio, la quota di interessi è stata pari a 1.894 euro. A chi ha scelto una Polo 1200 nello stesso anno, Volkswagen Financial ha fatto pagare 2.076 euro di interessi su un prestito da 48 mesi. Abbiamo analizzato anche i finanziamenti stipulati nel 2014, ipotizzando una durata di 36 mesi. Il range di interessi considerati a titolo di esempio è piuttosto ampio: si va da un minimo di 539,39 euro versati per l’acquisto di una Ford Fiesta MCA 1.2 60 cv 5 porte benzina per finanziamenti erogati da FCE Bank Ford Credit e si arriva ai 1409,08 euro per un prestito concesso da Mercedes Benz Financial Services Italia a fronte dell’acquisto di unaClasse A 160 CDI Automatic Night Edition.