La preoccupante diffusione del coronavirus fa riflettere. Deve far riflettere. Potrebbe essere il frutto avvelenato di uno sviluppo insensato. La città di Wuhan, si è sviluppata in maniera smisurata, incontrollata, spietata; vecchio e nuovo sono stati accatastati senza rigore. Uno sviluppo certamente insostenibile, senza il rispetto per l’ambiente, per i diritti umani e civili e anche, scopriamo, senza controlli igienico-sanitari preventivi. Uno sviluppo forsennato, con tempi accelerati, di un capitalismo senza democrazia, non può essere equo, inclusivo e lungimirante. Questa globalizzazione, manovrata dalla finanza, senza vero controllo politico (democratico), mostra il suo lato perverso. L’ecosistema di Gaia si è ribellato. Oppure una sporca strategia commerciale non convenzionale è sfuggita di mano. La stessa Cina ora propone un kit per diagnosticare l’infezione praticamente in tempo reale, prima che si manifesti. L’Istituto nazionale per il controllo e la prevenzione delle malattie virali cinese poteva pensarci prima e non aspettare che la Wuxi Biologics mettesse in commercio il kit. La ricerca risponde affamata di affari. L’innovazione scientifica si sottomette, mortificata. In attesa del vaccino, vanno a ruba le mascherine prodotte ovviamente in Cina, proprio a Wuhan.