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IL NOSTRO MARE DA GIOIA A PENA

By 11 Ottobre 2022 Ottobre 17th, 2022 No Comments

Mai come in questa fase storica l’uomo è riuscito a fare danni così irreversibili all’ambiente in cui vive, mettendo a rischio persino le sue risorse alimentari e quindi la sua stessa sopravvivenza.

Tra le risorse più in pericolo quelle che abitano i fondali marini, più invisibili e quindi meno protette.

E c’è da riflettere se ancora oggi il 17% delle proteine animali consumate nel mondo vengono dalla pesca e dall’acquacoltura marina (percentuale che è molto maggiore in Paesi in via di sviluppo e nelle isole) ed il 12% della popolazione mondiale dipende da questa attività.

Il 30% degli stock ittici è però considerato in strato di sovra sfruttamento o di esaurimento.

Sono numeri citati dalla FAO sin dall’inizio del 2014, in cui si richiama l’attenzione dei Governi del mondo sulla necessità di intervenire con urgenza con politiche adeguate a contrastare gli effetti sul mare dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento, del sovrasfruttamento della pesca, senza considerare infinite le risorse del mare.

Sono pochi numeri e affermazioni importanti che si riferiscono, da un lato all’importanza alimentare, economica, sociale dello sfruttamento delle risorse biologiche marine, ma anche, dall’altro, allo stato critico delle stesse risorse e gli enormi problemi che, se irrisolti, rischiano di compromettere la loro rinnovabilità.

Come far sopravvivere, dunque, e rendere sostenibile, l’ultima vera attività di raccolta-cattura dall’ambiente naturale regolandone l’intensità e modalità di prelievo, intervenendo nella tutela prima che sia troppo tardi? 

Su queste tematiche ConsumerLab sta preprando un’analisi di stimolo per inziative concrete guidati dalla prof. Daniela Mainenti, professore straordinario di diritto processuale penale comparato dell’ Università Internazionale UniNettuno e direttore generale della Fondazione Ymca Italia.