Viviamo nel mito dell’innovazione come unico o principale strumento per garantire sviluppo e consumi crescenti, per tutti. Eppure, dopo il progresso di fine millennio, è aumentata la povertà, il divario tra ricchi e poveri, lo sfruttamento incontrollato della natura, l’inquinamento e lo squilibrio climatico, la frustrazione sociale, il degrado civile.
Sappiamo che, comunque, serve l’innovazione.
Ogni Impresa deve innovarsi per rimanere competitiva e garantire un futuro per sé e per tutti.
La scienza deve allinearsi al futuro con l’uomo. Il futuro deve scandire la metrica dell’uomo affinché ogni applicazione tecnologica, nello sviluppo dei modelli di business, sia compatibile con la sua consapevolezza.
La perdita di ideologie, la mancanza di risorse economiche disponibili a debito e la complessità dei tempi rendono indispensabile il pensiero critico per scegliere consapevolmente l’innovazione tecnologica positiva, con attenta capacità di discernimento, di approfondimento, di elaborazione condivisa.
L’innovazione deve essere sostenibile. Deve in pratica lavorare tenendo conto della realtà, valutando preventivamente opportunità e criticità, mettendo al centro il benessere della società e il suo habitat.
Innovazione tecnologica positiva
Dobbiamo puntare a una tecnologia che potenzi l’uomo senza prenderne il posto; che unisca e non divida, che equipari e non differenzi, che favorisca relazioni umane, giuste e solidali, senza isolarsi.
L’influenza digitale, ad esempio, mentre ci rende multitasking, favorisce l’istinto a scapito della razionalità, degrada l’attenzione e la capacità di concentrazione; altera la radicazione mnemonica e deforma la comprensione dei contenuti; crea comunità artefatte che hanno l’effetto pratico di isolare le persone dalla realtà, accelerando polarizzazioni semplificate e comportamenti compulsivi. Crea soprattutto miti e aspettative distorte, quindi emarginazione dalla realtà, con effetti di frustrazione e rabbia.
L’innovazione deve trovare soluzioni e applicarle per il benessere diffuso, oggi per domani.
Sappiamo che la scienza, la tecnologia, il digitale sono degli ingredienti dell’innovazione che non bastano a garantire uno sviluppo equilibrato, che non pregiudichi il futuro.
L’innovazione deve essere funzionale allo sviluppo sostenibile.