Sono entrambi importanti nella governance sostenibile. La funzione di compliance evidenzia la volontà di esercitare un controllo interno, dinamico e proattivo, non solo formale, dei vari comportamenti; un impegno a conoscere, misurare e saper prevenire (oltre che gestire) i diversi rischi, che potrebbero danneggiare la reputazione, insiti nella competizione di mercato; fornisce infatti indicazioni, attuali e prospettiche, sulle prassi commisurate alla complessità e alla specifica realtà aziendale per garantire (e dimostrare) di aver tutelato le regole e l’etica aziendale come dovuto. La funzione di compliance per avere un effettivo ruolo strategico per la competitività deve necessariamente rimanere indipendente nella sua determinazione per avere credibilità; l’Internal Audit è uno degli strumenti della funzione di compliance; fondamentale quindi che il suo esercizio venga aperto al confronto, in ottica di terzietà, in particolare per la correttezza delle procedure. Sono i Consumatori per primi a ravvisare l’efficacia del controllo di qualità che mette a sistema le diverse funzioni aziendali per organizzare la prevenzione e generare buone prassi che proteggono l’immagine aziendale nel lungo periodo.
La funzione di compliance si pone a garanzia della reale ed effettiva soddisfazione del Consumatore.
Nel ruolo di advocacy il Centro Studi ConsumerLab, è impegnato a promuovere e sostenere la corretta ed efficace affermazione della Sostenibilità; a divulgare, in modo strategico, corrette informazioni tecniche ed economiche per modificare decisioni politiche, comportamenti collettivi e individuali dominanti, in modo da migliorare la correttezza e la trasparenza del mercato.
L’advocacy, affermata con la dovuta credibilità e indipendenza, favorisce il cambiamento sociale intervenendo su media e decision makers, con l’intento di modificare la loro percezione e giusta comprensione delle problematiche di consumo; l’obiettivo finale è quindi quello di influenzarne il comportamento.