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LA RESA DEI CONTI

By 30 Agosto 2020 Ottobre 1st, 2020 No Comments

A settembre parte la resa dei conti. Il Governo ha fatto la sua parte con 100 miliardi di Euro impegnati, in parte da spendere, per distribuzioni a pioggia, sussidi d’emergenza. Manca la parte strutturale, quella che deve consentire una ricostruzione su basi da rivedere con metodo e lungimiranza. Il Governo dovrà fare la sua parte, sarà fondamentale, sopratutto per liberare le forze che l’imprenditoria sarà capace di mettere in campo. Manca sopratutto la cognizione di come reagiranno le persone, imprenditori, lavoratori e consumatori, ora che devono operare allo scoperto in un futuro incerto, mutevole, insidioso.

Come cambierà la testa delle gente nella società, nel mercato, nel lavoro. Quale fiducia? Ottimismo, speranza o scoramento? Responsabilità di riflessioni costruttive e decisioni forti? Coraggio di innovare, forza di adattarsi? Flessibilità e agilità nuove? Per alcuni sarà crescita, per altri sopravvivenza, per altri ancora abbandono. Quale potrebbe essere la strategia migliore e quali scelte più accessibili? In due parole: innovazione e sostenibilità. Rimanere fermi non basta, occorre aumentare competitività e produttività con la digitalizzazione, con l’emersione dei talenti nascosti, riposizionando i costi, potenziando collaborazione e interazione produttiva con filiere più corte e vicine.

Occorre un uso attento e strutturato dello smart working tenendo conto del valore umano delle persone e la necessità di non soffocare il team working, senza distruggere il tessuto urbano, contrarre frettolosamente gli spazi di lavoro in presenza, riorganizzando la mobilità. Il primo passo è parare il colpo. Riequilibrare la finanza e riavviare la produzione per mantenere le posizioni di mercato. Il secondo passo dare spazio a una missione più asciutta e mirata, a una visone più aperta e generosa, proprio nel momento in cui si deve ripensare al futuro dell’impresa, al suo modo di essere, alla sua ragion d’essere, al suo ruolo nel territorio e nella società, per il benessere equo e sostenibile, il più esteso possibile.