
Il futuro è sempre più incerto e imprevedibile.
I mercati crescono come sommatoria d’interessi singoli che s’incrociano e si mischiano disordinatamente creando squilibri imprevedibili; l’instabilità è costantemente in agguato.
Un’analisi teorica, anche con i più sofisticati algoritmi matematici, non può prevedere gli squilibri e, quindi, prevenire le instabilità.
Uno dei fattori di squilibrio è l’innovazione tecnologica, ipotizzabile ma non prevedibile; innovazione tecnologica che genera altre innovazioni sociali ed economiche.
I fattori in gioco crescono con l’evoluzione determinata dall’innovazione, al punto che potremmo trovarci di fronte ad una complessità fuori controllo (ai fini delle previsioni).
Altri fattori, prima inesistenti, generati dall’interazione tra quelli originariamente esistenti, ostacolano l’interpretazione di sviluppi sempre meno lineari, che quindi confermano la crescente imprevedibilità. Per esempio, l’innovazione digitale ha dato al Mercato finanziario una capacità di elaborazione veloce, “disumana”, tale da poter creare rischi fuori controllo. Per questo tra i primi interventi concreti annoveriamo quelli sulla finanza sostenibile.
Le previsioni teoriche devono lasciare il posto agli obiettivi concreti, realistici, che potranno anche adattarsi a cambiamenti imprevedibili.
Tanta imprevedibilità rende fondamentale il principio di precauzione (radice della resilienza), affinché ogni innovazione trovi implementazione attenta e ponderata, dovendo preventivamente analizzare gli effetti diretti e collaterali che genera, evitando salti nel buio; la velocità con cui le tecnologie caratterizzano lo sviluppo richiede ulteriore prudenza.
Il futuro sempre più incerto e imprevedibile mette in evidenza l’importanza della Sostenibilità come matrice dello sviluppo.
Le azioni svolte per la Sostenibilità (collaterali alla produzione di beni/servizi) devono anche poter innescare un circuito virtuoso in cui la Sostenibilità venga posta alla base tanto della produzione quanto delle scelte di consumo. Alla responsabilità sociale richiesta alle attività produttive va aggregata la responsabilità civica di Consumatori.
L’umanità sta prosperando in maniera accelerata rispetto al passato ma con tendenza
polarizzata, irregolare e diseguale, procurando effetti perversi sul Territorio (Ambiente-Biodiversità), inefficienze crescenti nella Società (Comunità-Istituzioni), squilibri preoccupanti nel Mercato (Consumatori-Imprese).
La cultura della Sostenibilità serve a contrastare la fragilità dei tempi e la vulnerabilità dello sviluppo; emerge con forza la necessità di cercare una crescita qualitativa più che quantitativa.
Infatti la Sostenibilità si propone con una missione integrativa al PIL, considerato che i parametri sui quali valutare il progresso di una Società non possono essere esclusivamente di carattere economico. Infatti accade con frequenza che l’aumento del PIL comporti anche l’aumento della povertà che invece dovrebbe contrastare.