
Un’Impresa può essere classificata in due modi base per poterne definire il valore e l’appetibilità per il profitto e l’investimento. Il gioco sta nella relazione tra rendimento e rischio che corrono paralleli, mentre quella tra patrimonio intangibile e tangibile non si allinea quasi mai.
In sintesi un’Impresa è Growth se appartiene a un settore più dinamico e se è in grado di crescere più della media. È invece Value se ha una consistenza patrimoniale da valorizzare e se appartiene ad un settore più stabile.
Le Imprese Growth operano in settori innovativi dove le tecnologie giocano un ruolo portante: per esempio informatica, biotecnologia, nuovi materiali. Sono più volatili, hanno un rischio maggiore ma maggiori potenzialità di profitto, hanno valutazioni e rendimenti più alti per l’aspettativa che generano ma per la loro volatilità riservano rischi maggiori.
Le Imprese Value operano in settori tradizionali, affermati, maturi: per esempio immobiliare, agroalimentare, utility. Pagano meno dividendi ma li pagano con maggiore continuità, hanno valutazioni, rischi e rendimenti più contenuti.
Entrambi hanno momenti di performance diverse relativi a periodi di tempo, normalmente in maniera alternativa. Dipende ovviamente dal sentiment del mercato e dalla sua congiuntura, dal ciclo economico e finanziario, dalle materie prime, dalla situazione politica.
Quindi un portafoglio va bilanciato, diversificato per garantirsi meglio. Ovviamente tutto dipende dal carattere dell’investitore, se ha propensione al rischio aspirando a maggiori rendimenti, e dallo stile di gestione, se punta al rendimento nel breve o nel lungo periodo.
Tecnologie e globalizzazione, governate dalla finanza, hanno dato allo sviluppo una logica quantistica. Un intreccio (entanglement) di correlazioni tra fenomeni apparentemente indipendenti, anche distanti, con effetti imprevedibili e indeterminabili.
Prevedere il futuro, anche a breve (come l’ultimo ventennio ha dimostrato), è praticamente impossibile. Non esistono riferimenti utili, né principi comuni.
Forse un riferimento utile, un principio comune c’è: la Sostenibilità, perché porta certezze al futuro incerto, per la sua capacità rigenerare equilibri e creare resilienza ad ampio raggio, nel Territorio, nella Società, nel Mercato.
Quindi per entrambi i tipi di Impresa esiste un fattor comune di valore che oggi sta assumendo sempre più importanza: il grado di trasformazione sostenibile che rafforza le caratteristiche Value in un’Azienda Grouth e potenzia quelle Growth in un’Azienda Value, che migliora il grado di adattamento e reazione alle discontinuità e alla imprevedibilità del futuro.
La sostenibilità performa tanto per Aziende Growth quanto per quelle Value!