Quando si riapriranno le frontiere europee (sembra dal 3 giugno) molti Paesi potrebbero avere dubbi sulla sicurezza dell’Italia in relazione al contagio da Covid 19. Al 15 maggio l’Italia presenta un numero di contagiati rispetto alla popolazione pari al 3,7%, come la Svizzera. La superano l’Irlanda con il 5,1%, la Spagna con il 4,9%, il Belgio con il 4,8%. Segue il Regno Unito con il 3,5%, il Portogallo con 2,9%, la Francia con il 2,7%, l’Olanda con il 2,6%, la Germania con il 2,1%. Se l’Italia potesse evidenziare il contagio senza la Lombardia avrebbe una percentuale del 2,7%. Detta percentuale scenderebbe all’1,3% se calcolassimo il contagio degli abitanti di Centro Sud e Isole. In pratica Centro Sud e Isole presentano una percentuale posizionata nella parte inferiore della classifica europea, al pari dell’Austria.
Una realtà che va evidenziata per non penalizzare il turismo (e non solo) della metà del Paese. Infatti la Commissione Europea, che sta verificando le condizioni per una riapertura generale attraverso l’ECDC – European Centre for Disease Prevention and Control potrebbe ipotizzare eventuali restrizioni per le zone con una alta densità del contagio “mettendo tutta l’erba in un solo fascio”. Le raccomandazioni emanate dall’ECDC orienteranno i futuri flussi turistici e l’Italia deve far valere l’attrattività delle aree che hanno diffusione del virus ai minimi europei come il Centro Sud, in particolare tutte le sue isole, che hanno una percentuale di contagiati sugli abitanti inferiore allo 0,1%, praticamente virus free, e alla sua Capitale Roma che rimane sotto lo 0,2%.