








Caro Consumatore,
con questa Lettera ti proponiamo una sintesi in cui abbiamo selezionato quelle che riteniamo siano le attività più significative e di maggiore interesse, nel percorso di Sostenibilità che Granarolo persegue. La crisi pandemica ha messo a nudo fragilità del nostro sistema produttivo e tensioni socio-economiche preesistenti, accelerando i processi già in corso.
L’orologio del mondo e dell’umanità ha riportato drammaticamente indietro le lancette del progresso e della democrazia economica. L’emergenza improvvisa, imprevista e inedita, ha messo in difficoltà l’intero pianeta, non solo sotto il profilo sanitario, ma anche economico e devono preoccuparci particolarmente le ricadute sociali di quanto sta accadendo.
Granarolo è stata capace di reagire con tempestività alla nuova situazione che si è creata con la pandemia; prima di tutto contenendo la diffusione del virus attraverso l’adozione di rigide procedure e la distribuzione immediata di dispositivi di protezione individuale, portando un contributo reale e fattivo a chi era in prima in linea per combattere il virus (maggiore protezione, assicurazione e prevenzione); poi riorganizzando produzione e logistica per rispondere a una Grande Distribuzione che ha visto esplodere le vendite e i fabbisogni.
Guardando al Green Deal europeo e in particolare alla strategia Farm to Fork è stata anticipata, rispetto ai tempi previsti pre-pandemia, una forte accelerazione alla transizione digitale come driver per lo sviluppo sostenibile, in ogni fase della lavorazione della filiera (stalla, catena di fornitura, trasformazione e packaging, innovazione e marketing, distribuzione, relazione con il territorio e le sue comunità e fine vita del prodotto).
Le alterazioni occorse agli equilibri del mercato non hanno impedito a Granarolo di raccogliere tutto il latte prodotto dagli allevatori italiani della filiera integrata e da altri allevatori fuori filiera rimasti in difficoltà, rinunciando ad importare latte dall’Europa. Il valore dell’export agroalimentare italiano ha tenuto in questo anno terribile.
Molte sono le aziende come Granarolo che, vista la stagnazione interna, hanno deciso di puntare anche sull’estero per trovare sbocchi per i propri prodotti. Tra i prodotti che si esportano maggiormente ci sono formaggi e latticini che crescono in termini di consumi, con un’affermazione significativa anche fuori dall’Europa.
L’anno 2020 è stato caratterizzato da una intensa attività di ricerca e sviluppo di nuovi processi e di nuovi prodotti che hanno seguito anche il cambio di rotta intervenuto con la pandemia e i nuovi trend emersi nel corso dei mesi: sostenibilità, italianità e vicinanza hanno assunto una valenza molto forte, così come tradizione, salute e benessere si sono legate maggiormente all’idea di potenziare le difese immunitarie.
Il salutismo è entrato ormai a pieno titolo tra i nuovi stili alimentari degli italiani, sempre più attenti alla provenienza, alla stagionalità e alla qualità dei prodotti acquistati e consumati. Il 71,8% dei consumatori si informa adesso regolarmente sulla provenienza e sulla qualità dei prodotti acquistati, mentre l’89,1% ritiene che anche ristoranti ed esercizi commerciali siano più attenti ad offrire alla clientela alternative di piatti salutistici.
La crescita e lo sviluppo internazionale rappresentano un’opportunità per Granarolo, in linea con la crescita dell’agroalimentare italiano nel mondo che ha superato i 44 miliardi di valore.
I paesi di riferimento sono sia quelli europei, presidiati attraverso proprie filiali, sia quelli extraeuropei, gestiti direttamente dalle società controllate in loco e da accordi con distributori esclusivi. Il processo di miglioramento continuo che costituisce il riferimento del processo di sostenibilità del Gruppo che ha nelle persone la spina dorsale avverrà attraverso l’adozione di un avanzato modello di valutazione e formazione delle competenze, affiancato a un nuovo e concreto processo di digitalizzazione.
Per lo Sviluppo delle risorse umane e la valorizzazione dei talenti nel corso del 2020 all’interno di Granarolo sono state realizzate attività e percorsi formativi che hanno coinvolto oltre 1.700 dipendenti, per un totale di 16.579 ore.
Le aree tematiche affrontate confermano l’attenzione rivolta al potenziamento delle competenze manageriali e tecnico-specialistiche unitamente al presidio della qualità dei prodotti, della sicurezza sul luogo di lavoro e della tutela ambientale. A partire da marzo 2020 è stato introdotto per tutti i dipendenti delle aree impiegatizie il lavoro a distanza.
La sperimentazione ha permesso di porre solide basi per la definizione di una procedura di smart working che permetta una maggiore flessibilità lavorativa e una migliore conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
Molte delle misure adottate rimarranno anche nel corso del 2021. Da diversi anni Granarolo adotta un rigoroso approccio scientifico volto a sviluppare un’attenta analisi delle performance ambientali dei propri prodotti in ottica di ciclo di vita e a identificare in modo chiaro interventi migliorativi volti a ridurre gli impatti ambientali dei prodotti stessi: sulla base dunque della metodologia LCA – Life Cycle Assessment, in conformità agli standard ISO 14040 e 14044, valuta gli impatti ambientali a partire dalla produzione delle materie prime (produzione latte, semilavorati frutta, preparati a base soia/riso, ecc..) per poi passare ai processi di lavorazione (es. pastorizzazione latte), al confezionamento, al trasporto e alla distribuzione, fino alla fase d’uso (es. con indicazioni sulla conservazione) e fine vita del prodotto.
Granarolo è impegnato per un futuro migliore basato su tre progetti con cui garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo.
- Elevare gli standard di certificazione sul benessere animale presso gli allevamenti; da un benessere animale certificato e garantito deriva una condizione psico-fisica dell’animale che ottimizza il livello di qualità del latte e garantisce un prodotto che rispetta la natura e la salute di tutti i consumatori. Granarolo può vantare la prima filiera italiana di grandi dimensioni certificata sul benessere animale e oggi fortemente impegnata sulla riduzione dell’uso dei farmaci e dell’impatto ambientale (entro il 2030 si è data l’obiettivo di ridurre del 30% i gas a effetto serra per ogni chilo di latte prodotto)
- Ridurre le materie plastiche e incrementare l’uso della plastica da riciclo, avviando la sperimentazione di materiali alternativi alla plastica; l’idea è migliorare la sostenibilità ambientale dalla stalla allo smaltimento, adottando anche nella gestione degli impatti ambientali un presidio di filiera e un approccio volto alla ricerca di soluzioni innovative
- Combattere lo spreco e promuovere una economia circolare; attraverso un piano anti-spreco su latte e latticini che coinvolga direttamente anche tutti i consumatori, attraverso l’educazione ad un consumo ragionato e sostenibile e a nuovi usi per i prodotti in scadenza (es gli outlet del fresco, luoghi fisici e on line dove poter acquistare prodotti a data corta a prezzi vantaggiosi per il consumatore). Una nota in tal senso merita il potenziamento di un processo avviato da tempo ma che oggi, post pandemia, assume un valore di servizio importante: l’allungamento della vita utile dei prodotti, che se da una parte consente alle famiglie di ridurre le visite al supermercato, dall’altra fornisce un contributo imprescindibile al piano anti-spreco anche a livello domestico.
Granarolo si impegna a promuovere una sana alimentazione, anche attraverso prodotti a ridotto contenuto di grassi, sale e zucchero e a intercettare i bisogni espressi dai consumatori attraverso prodotti funzionali. L’81% dei volumi di prodotto dell’azienda e’ orientato a una riduzione di grassi (ad esempio i latti o gli yogurt parzialmente scremati), sali (in particolare con la linea Oggi Puoi) e zuccheri (yogurt).
Sicurezza alimentare, come fondamentale impegno per chi si occupa di nutrizione significa garantire la tracciabilità e rintracciabilità delle materie prime e dei prodotti finiti attraverso un sistema di controlli interni ed esterni sulla materia prima a garanzia di qualità e sicurezza dei prodotti.
Determinante è valorizzare un modello di filiera sostenibile, promuovendo la filiera cooperativa del latte italiano e diffondendo i principi che ne sono la base Esempi ne sono le certificazioni BRC, IFS, ISO 9001, ISO 22005, la certificazione di Filiera, la certificazione biologica e la certificazione Halal per alcuni prodotti (grana padano, latte, mozzarelle, mascarpone), oltre ad alcune certificazioni specifiche richieste da importanti clienti italiani ed esteri, tra cui l’indicazione “100% latte italiano”, la dichiarazione Ambientale di Prodotto registrata EPD S-P-00118 per misurare gli impatti ambientali di tutta la filiera di produzione. Anche nel 2020 il Gruppo ha continuato il percorso di adozione nei propri stabilimenti dello schema FSSC 22000:2010, standard internazionale per la certificazione dei sistemi di gestione della sicurezza alimentare.
Costante è stato anche l’impegno nella formazione diretta al personale degli stabilimenti in materia d’igiene e sicurezza dei prodotti. Granarolo afferma tre vantaggi competitivi: possedendo una filiera, può garantire la continuità del conferimento del latte e il controllo di ogni fase di produzione, non solo la trasformazione; rispetto ad altri competitori, può intervenire alla stalla, sull’alimentazione delle bovine, e ciò amplia la possibilità di realizzare prodotti realmente differenziati e mirati per specifiche esigenze; lavorando con la comunità scientifica alla definizione di alimenti funzionali, può rispondere ai crescenti bisogni e gusti che cambiano.
Granarolo ha continuato anche nel 2020 il potenziamento dei canali di comunicazione attraverso i quali consumatori e clienti possono accedere ai servizi loro dedicati, con l’obiettivo di rendere più semplice e veloce la relazione. In particolare, le comunicazioni avvengono attraverso un call center, un sito internet, che dà modo di inviare e-mail di segnalazioni generiche o segnalazioni di difettosità di prodotto, e i social network (Facebook e Twitter in particolare, oltre a YouTube, Instagram e LinkedIn) che sempre più sono vettore di un primo contatto. L’ascolto della rete, progetto ormai di continuità, è uno strumento indispensabile per andare più in profondità e osservare più da vicino bisogni, esigenze e comportamenti delle persone non solo nel loro processo di acquisto.
Da questa osservazione si evidenzia come i valori siano sempre più al centro dei processi di acquisto del consumatore che nelle proprie scelte premia l’azienda che si impegna. Sul piano sociale Granarolo investe in progetti nei quali porta, per tradizione, non solo risorse ma anche competenze specifiche, legate al settore in cui opera e alle conoscenze acquisite nel tempo. Uno di questi è “Allattami – la Banca del Latte Umano Donato di Bologna”, un progetto senza scopo di lucro promosso dal Policlinico di Sant’Orsola di Bologna in collaborazione con Granarolo, con la partecipazione de Il Cucciolo, l’associazione di Bologna dei genitori dei bambini nati pretermine. Coerentemente con il proprio piano strategico, Granarolo ha anche l’obiettivo di essere un player innovativo nel settore agroalimentare in sinergia con altri partner.
Ha dunque creato un acceleratore di start-up (AgroFood BIC) dove aggregare le competenze di varie imprese leader nei propri settori di riferimento per dare opportunità a giovani volenterosi e con buone idee tese all’innovazione nel food. Con 63 anni di storia Granarolo rappresenta la più importante filiera italiana per la produzione del latte, partecipata da oltre 600 allevatori italiani associati in forma cooperativa; dispone di 70 mezzi per la raccolta della materia prima alla stalla, di ol-tre 1.000 automezzi per la distribuzione del prodotto finito, che servono quotidianamente più di 50 mila punti vendita.
Presente in 76 paesi, fattura 1.280 milioni con 2.454 dipendenti, 20.000 famiglie traggono il proprio reddito nell’ambito del gruppo. Conta 12 stabilimenti dislocati su tutto il territorio nazionale, proseguendo la propria crescita anche a livello internazionale, mediante il presidio diretto dei mercati con proprie strutture distributive e produttive (8 siti complessivamente di cui 2 in Francia, 1 in UK, 1 in Germania, 3 in Brasile e 1 in Nuova Zelanda). I prodotti del Gruppo sono presenti, oltre che in Italia, anche sui mercati esteri dell’Europa e del resto del mondo. La protezione della filiera italiana del latte – una filiera che lavora 850 milioni di litri di latte all’anno – è una priorità per il Paese.
Deve tener conto che gli allevatori italiani si trovano a operare in condizioni spesso più difficili rispetto ai colleghi europei. Il latte prodotto in Italia ha mediamente un prezzo più alto a causa della morfologia del territorio, della difficoltà di approvvigionarsi delle materie prime e dei mangimi, dei costi per l’energia e dell’andamento del prezzo del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano che assorbono molta parte del latte italiano condizionandone il le quotazioni. Il conseguente differenziale del prezzo del latte rispetto a quello prodotto in Germania e Francia incide sulla remunerazione degli allevatori e ben 10.000 di questi, negli ultimi 10 anni, sono usciti dal sistema, che di conseguenza si è impoverito. Questo vale a maggior ragione con la cessazione, da marzo 2015, del sistema europeo delle “quote latte”: chi ha fatto investimenti sulla qualità e tipicità concorre ad armi impari con latte europeo omologato che arriverà sul mercato italiano a prezzi molto più bassi. In questo quadro Granarolo gioca un ruolo fondamentale per la tutela della filiera italiana del latte, dell’agrozootecnia del Paese e per la difesa delle DOP italiane. Nei prossimi anni la domanda mondiale di prodotti lattierocaseari è prevista in aumento; pertanto avere una filiera garantita di latte sarà strategico. Granarolo intende produrre più latte riducendo l’impatto ambientale generato coinvolgendo tutti i soci della propria filiera nella transizione ecologica utile a raggiungere l’obiettivo. I produttori avranno dunque necessità di nuovi strumenti (finanziari e di gestione del rischio) e modelli organizzativi per rafforzare la competitività.
Lo sviluppo tecnologico e la digitalizzazione potranno favorire l’incremento di modelli produttivi più efficienti, in grado di rispondere meglio ai cambiamenti climatici e favorire il ricambio generazionale nelle aziende. E se da una parte gli agricoltori svilupperanno ulteriori funzioni e attività extraproduttive, in risposta ai grandi cambiamenti sociali e alle richieste dei cittadini in tema di mantenimento delle aree rurali, ecoturismo, sostenibilità, bioenergia, dall’altra le aziende alimentari dovranno interpretare sempre più un consumatore attento e volubile. Si tratta dunque di una sfida complessa che Granarolo intende cogliere e affrontare grazie alla propria “essenza di filiera” dalla terra alla tavola con il Piano Strategico che la porterà al 2030.


Caro Consumatore,
ConsumerLab, Centro Studi di Markonet, ha promosso la redazione di questa Lettera per evidenziare realtà significative che servono a valutare l’attività di Imprese come Granarolo in maniera più consapevole. Occorre essere più attenti e sensibili agli impegni assunti da un’impresa per avere una missione sostenibile, per contribuire al benessere generale, adottando la legalità come strategia globale. L’esempio di un’impresa come GRANAROLO può contribuire a renderti più consapevole affinché la Sostenibilità diventi asse portante del futuro. Ci stiamo impegnando affinché anche tu possa fare la tua parte, con responsabilità e partecipazione, adottando stili di vita attenti affinché la cultura della Sostenibilità acquisti una prospettiva realistica di successo a tutto campo e diventi una guida per oggi e per il futuro, orientando le scelte di gioco con una nuova sensibilità.
Nota importante
La Lettera al Consumatore è redatta sulla base dei contenuti così come riportati nella documentazione estratta dall’attività produttiva; si riferisce alla loro modalità attuativa in ottica consumeristica. Non valuta o qualifica specificatamente prodotti e servizi di Granarolo, non attesta caratteristiche qualitative e/o tecniche, generali o particolari. Si precisa che la Lettera al Consumatore intende svolgere un’azione informativa per la diffusione della cultura delle Sostenibilità, mostrando esempi e comportamenti per migliorare il modo di produrre e consumare, divulgando le migliori pratiche di gestione sostenibile da parte delle Imprese.