
Il successo della gestione virale partecipata, una volta ben costruita, dipende comunque dalla sua diffusione. Oltre i meccanismi tradizionali l’asse portante è il native advertising, uno dei segmenti più innovativi della promozione online; sempre più apprezzato per la sua capacità di allargare l’offerta di informazioni aziendali, normalmente poco attrattive e ancor meno apprezzate; per la sua capacità di aggiungere valore all’esperienza di navigazione, offrendo in maniera naturale elementi di advertising e di content marketing.
Il native advertising è una forma di comunicazione, ufficialmente promossa dall’Impresa, che è essa stessa informazione, un’apertura coraggiosa al confronto con i Consumatori moderati da chi non ha interessi vincolati all’Impresa è cioè un terzo; non distrae il lettore dal contenuto, come fa la pubblicità tradizionale, ma ne fa parte catturandone l’attenzione poiché assume le medesime sembianze, amplificandone il significato.
Il native advertising ha portato, in generale, una ventata positiva e interessante alla comunicazione online, perché non è unilaterale e unidirezionale; è imparziale perché controllata e analizzata da chi è obiettivo, è cioè un terzo.
La difesa della propria reputazione richiede all’Impresa una costante attenzione e un continuo
monitoraggio per verificarne i progressi e l’andamento; il monitoraggio segue l’evoluzione del
rapporto con i clienti acquisiti e potenziali, offrendo come risultato più significativo il consumer
rating, la verifica cioè dei riscontri pervenuti dai Consumatori, in modo da poter anche dedicare la massima attenzione alla “manutenzione” della reputazione.
Il mercato riconosce maggior successo a quelle attività produttive che hanno un dialogo amichevole e costruttivo con i Consumatori, basato sulla reciproca fiducia e sulla condivisione delle esperienze attraverso un interscambio continuo e costruttivo.
Sono proprio i Consumatori, attivi nel coinvolgimento e nella partecipazione, a fornire le informazioni più autentiche ed utili; sono questi i cosiddetti prosumer, che danno ontemporaneamente valutazioni su come considerano le Imprese, quanto le ritengano credibili, attendibili, convincenti, raccontando e commentando le loro esperienze. Importante mettere a confronto quello che si dice di un’Impresa con quello che un’Impresa dice per costruire una strategia operativa informata e consapevole. La cura dell’immagine è superata dalla cura della reputazione, che assume un ruolo determinante nella solidità di un’Impresa.