Le medaglie che vedremo al collo degli atleti vincitori delle prossime Olimpiadi a Tokyo saranno prodotte con l’oro recuperato dai rifiuti elettronici.
Questa l’idea – nata nell’aprile 2017 – del comitato organizzatore dei Giochi Olimpici e Paraolimpici che si terranno in Giappone nel luglio 2020. In pratica recuperare l’oro, l’argento e il bronzo contenuto nei vecchi cellulari e in altre piccole apparecchiature elettroniche dismesse – come laptop, digital camera – per farne le 5.000 medaglie per gli atleti. Gli apparecchi elettronici infatti, sono delle vere miniere di materiali preziosi.
Da un solo cellulare si ricavano in media 0,048 grammi d’oro, 0,26 grammi d’argento e 12 grammi di rame, il principale componente del bronzo. In questi devices inoltre non ci sono solo oro e argento, ma anche metalli come platino, palladio, alluminio e le cosiddette terre rare preziose per l’industria.
Lanciato con l’obiettivo di sensibilizzare i giapponesi contro gli sprechi, Medal Project ha suscitato l’interesse di moltissimi cittadini in 1600 diversi municipi che hanno ceduto i loro vecchi smartphone o devices. Grazie a questa mobilitazione di massa e a una rete di raccolta capillare si recuperano circa 48 mila tonnellate di rifiuti elettronici, tra cui 5 milioni di cellulari. Numeri già quasi sufficienti a raggiungere le quantità necessarie: 2.700 chili di bronzo, 4.100 di argento e 30 di oro.
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