
La cultura della sostenibilità serve a contrastare la fragilità dei tempi e la vulnerabilità dello sviluppo; emerge con forza la necessità di cercare una crescita qualitativa più che quantitativa.
In genere i Bilanci di Sostenibilità non sono fatti per il pubblico ma per l’Impresa chi li redige, per gli investitori e per gli addetti ai lavori; la divulgazione presso Consumatori è irrilevante.
La Ricerca “Sostenibilità Sommersa”, presentata a Roma il 6 ottobre 2017 presso lo Stadio di Domiziano (piazza Navona), ha proposto l’analisi di 125 Bilanci di Sostenibilità, evidenziando il confronto tra le attività più ricorrenti implementate dalle Imprese con le attività più auspicate da Consumatori e PMI; integrando il confronto con le attività più auspicate da Consumatori rispetto agli indicatori ISTAT- BES (Benessere Equo e Sostenibile).
L’analisi conferma una consistente differenza tra le attività implementate e le aspettative del mercato.
La Ricerca indica anche gli scostamenti con gli orientamenti forniti dal Consiglio Europeo e le direttive impartite dal Decreto Legislativo 254 del 31.12.17.
Riportando sentiment e trend consumeristici si vuole riconoscere ai Bilanci di Sostenibilità una missione integrativa al PIL, considerato che i parametri sui quali valutare il progresso di una società non possono essere esclusivamente di carattere economico. Infatti accade con frequenza che l’aumento del PIL comporti anche l’aumento delle povertà che invece dovrebbe contrastare. Quindi, per ogni attività intrapresa in nome della sostenibilità, deve essere calcolato il valore specifico, puntualizzando se avvantaggia prima di tutto l’Impresa al suo interno ovvero se crea benessere all’esterno.
Sempre in ottica consumeristica vengono illustrati i principali accorgimenti per rendere “popolari” i Bilanci di Sostenibilità anche tenendo conto dei timori che influenzano i consumi così come riportati nella Ricerca.
Il Bilancio di Sostenibilità deve essere valorizzato come strumento innovativo di comunicazione perché rappresenta una fonte primaria ed un serbatoio vitale di informazioni con cui stimolare il dialogo con i Consumatori orientandoli su temi positivi e costruttivi. Una opportunità per rendere la comunicazione più efficace.
Il lavoro si chiude con la proposta di una informazione semplificata attraverso la Lettera al Consumatore.