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RINASCITA CULTURALE DI ROMA

By 7 Dicembre 2020 Dicembre 28th, 2020 No Comments

Che cos’è la cultura? È l’insieme di attività rivolte alla conoscenza, all’interpretazione e all’assorbimento dell’opera creativa del genere umano, il cui valore è dato dalla sua innovazione, rappresentatività e seduzione. L’innovazione consiste nell’arricchimento della conoscenza attraverso realizzazioni prima sconosciute, la rappresentatività è la capacità espressiva che rende efficace l’interpretazione, la seduzione genera l’emozione che consente l’assorbimento nel bagaglio intellettuale. La cultura porta a capire quello che si sa: si assimila bene quello che si apprende quando la partecipazione congiunge la mente e il cuore, riuscendo a fecondare ulteriori capacità cognitive.

Ora chiediamoci quale potrà essere il ruolo della cultura per dare vigore al rinnovamento dell’economia verso la sostenibilità e al cambiamento di stile di vita da parte dei Cittadini, riportando Roma ad essere un esempio di città moderna. Il tempo post Covid-19 ha fatto riflettere tutti, ognuno a suo modo. Ciascuno ha “coltivato” pensieri e riflessioni, ha tratto significati dalla valanga informativa (infodemia) a cui è stato sottoposto. Qualcuno darà un senso nuovo alla vita, cambiando in meglio o in peggio il significato delle esperienze con cui gestire il suo percorso. Qualcuno cercherà la giusta combinazione tra istinto di conservazione e primato della ragione, tra egoismo e senso sociale, tra realismo e immaginazione. Altri faranno una combinazione di questi due atteggiamenti.

La cultura ora gioca un ruolo essenziale, perché ci può aiutare a discernere, potendo contare sull’esempio dei grandi che hanno nel tempo ragionato e sognato prima di noi. La cultura madre dell’umanesimo, dalla riflessione che rinvigorisce il concept del “buon padre di famiglia”. La cultura, fattore di resilienza quando aiuta a resistere e reagire alle avversità attingendo dalle esperienze del vissuto raccontato nei secoli dai migliori pensatori. La cultura che protegge il vivere sociale e la convivenza civile, che non frena la solidarietà e la generosità, che rafforza la coesione sociale, che induce alla consapevolezza con cui partecipare nell’interesse del bene comune e della comprensione reciproca. La cultura per abbattere le barriere e i preconcetti, per dare struttura alle emozioni e modulare gli impulsi, per coniugare l’individuo con gli altri con un dialogo continuo, generoso e aperto: con la tolleranza e la compassione che cementa ogni incontro, con la libertà di sognare e la speranza di essere felici insieme agli altri.

ORANGE ECONOMY E SOFT SKILL

L’Orange Economy è la Creative Economy che, secondo l’UNESCO, mette a sistema diversi settori dell’economia con lo scopo principale di integrare la produzione o riproduzione, promozione, diffusione e/o commercializzazione di beni, servizi e attività che hanno carattere culturale, artistico o storico trasformando le idee in beni e servizi culturali e/o creativi, necessari per dare spinta innovativa ai programmi politici e per sensibilizzare il cittadino agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Questi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile devono costituire il filo conduttore della strategia di rilancio di ogni attività, produttiva e politica, perché rendono strategiche le diverse proposte per una economia rigenerata. Un tema vincente e distintivo, una proposta innovativa per la rinascita della Capitale. Il valore di queste risorse è determinato dal loro grado di innovazione, che si riflette nella proprietà intellettuale messa a sistema al servizio della Città. Fanno parte della Creative Economy:

– Le arti visive (pittura, scultura, installazioni e video arte), fotografia e spettacoli (teatro, danza e marionette), musica (orchestre, opere e concerti), turismo ed eco-turismo, artigianato e prodotti tradizionali, gastronomia, centri storici e siti archeologici, espressioni e tradizioni culturali (mostre, sagre, festival) comprendendo anche le attività di formazione e istruzione al servizio delle suddetta attività.

– Le industrie culturali che forniscono beni e/o servizi che possono essere riprodotti e diffusi in massa: editoria (libri, giornali e riviste), musica registrata, letteratura, radio e industria audiovisiva (film e televisione). Comprende anche le agenzie di stampa e altri servizi di informazione.

– I nuovi media e software di contenuti: videogiochi, piattaforme digitali, creazione e applicazioni software, animazione, arti grafiche e illustrazione, contenuti audiovisivi interattivi, architettura, moda e pubblicità.

Il terribile evento pandemico ha colpito con forza molte professionalità e imprenditorialità del settore. La prossima consiliatura dovrà essere particolarmente sensibile a recuperare i saperi e le esperienze penalizzate attraverso una vigorosa campagna di rilancio e programmazione. Questo dovrà determinare lo sviluppo del settore e sopratutto l’animazione della vita culturale di cui la città ha bisogno per qualificare l’offerta turistica e consentire un prolungamento dei soggiorni. Roma deve arricchire la sua connotazione non solo come museo a cielo aperto ma come espressione di vitalità a livello delle altre capitali europee, per una attrazione più qualificata e ripetitiva. Fanno parte delle soft skill diverse competenze che, una volta organizzate, diventano essenziali per efficientare e ottimizzare la resa delle hard skill, le competenze tecniche e materiali. Sono sempre più importanti nell’economia contemporanea perché evidenziamo la capacità di creare e sviluppare relazioni con comportamenti coinvolgenti e motivanti.

Per dare il massimo occorre saper gestire lo stress naturalmente conseguente al ruolo di driver e aggregatore. In effetti le soft skill non hanno una scuola specifica per poterle apprendere: sono in pratica caratteristiche naturali, attitudinali, che valorizzano esperienze diversificate e trasversali raccolte nella vita ordinaria e lavorativa, che conformano una speciale autostima per conquistare leadership, senza degenerare in arroganza o presunzione. Anzi, occorre sapersi adattare alle situazioni, affrontare con determinazione i problemi nell’intento di risolverli per creare un territorio favorevole ai risultati. Quindi essere attenti a come pianificare l’organizzazione del lavoro, con i dovuti approfondimenti e i necessari dettagli, rimanendo aperti al lavoro di gruppo. L’Amministrazione deve porsi come catalizzatore di un sistema integrato di conoscenze ed esperienze per orientare i giovani a elaborare proposte innovative che diano lustro alla città. Abbiamo voluto questa approfondita premessa per dare rilievo a tre proposte fondamentali, necessarie per riposizionare il ruolo della cultura in un programma politico attento al cambiamento in atto e sensibile all’affermazione di talenti emergenti, con le loro soft skill nell’Orange Economy.

  1. I Musei casa della gente, luogo di sensibilizzazione ai valori umanistici, alla bellezza e al valore della coesione sociale. Aperti e gratuiti per i residenti accompagnati da bambini, accessibili a tutti con una accoglienza senza barriere, dove la didattica é edutainment permanente. Quindi non solo per mostrare ma anche per portare il senso civico al vertice di ogni comportamento. Serve la partecipazione delle energie e delle risorse private per dare nuovo lustro al nostro sistema museale e per recuperare l’ingente patrimonio artistico lesionato dal tempo.
  2. Il decoro della città al servizio del senso comune. Ogni attività turistica è il volano dell’informazione, oggi più che mai social. Basta riscontrare come le foto divulgate dai turisti sono troppo spesso a denunciare, con malinconia, il degrado della città: sporcizia, disordine, i gabbiani a mensa nei cestini dei rifiuti, prezzi ad personam per gli stranieri, trasporti: Roma deve decidere se è capitale del lavoro in generale e della politica in particolare, ovvero se è prima capitale della bellezza, della storia, dell’arte, della luce, dello spirito. Se è la migliore rappresentanza dell’Italia.
  3. L’industria culturale, lo spettacolo dal vivo, dal teatro alla musica, dove i giovani talenti sono protagonisti. La città deve proporsi come capitale incubatrice delle sperimentazioni artistiche che influenzano l’artigianato per spingerlo su nuove proposte di fusione con la sua plurimillenaria storia. La creatività e l’innovazione devono trovare nella città la massima propulsione incubatrice e l’ottimizzazione comunicativa nella rete potenziata e qualificata dei point oggi ancora inadeguati come numero e come offerta di sistema.