Noi siamo figli della natura, ci siamo evoluti in milioni di anni combinando molecole in maniera progressivamente più organizzata, in forme complesse che ci hanno costruito, come hanno costruito le altre diverse forme di vita. Ognuno ha la sua impronta genetica. Una combinazione insita nelle materie che compongono la natura, stimolata da una forza spontanea che si chiama vita. Nella materia organica la vita si manifesta. In quella inorganica non si manifesta. Qui non entriamo nelle interpretazioni che danno le religioni di questa evidenza scientifica. Chi ha creato la natura che ha generato la vita forse lo sapremo quando la vita ci avrà abbandonato: il resto è fede.
In ogni pianeta dell’universo sono possibili forme di vita perché le materie nell’universo sono le stesse, dappertutto. Hanno combinazioni e tempi evolutivi diversi e si esprimono in funzione di queste. Il nostro pianeta rappresenta una combinazione straordinaria: sarà molto difficile una stessa combinazione, non impossibile. L’universo ha quasi quattordici miliardi di anni. Il nostro pianeta ne ha quattro miliardi e mezzo. L’uomo è relativamente molto recente, la prime sembianze umane appaiono circa trecentomila anni fa. La tecnologia delle trasmissioni ha poco più di cento anni. Solo cinquanta anni fa siamo andati sulla Luna. Già questo ci indica la difficoltà di trovare forme di vita evolute, contemporanee, con cui interagire nell’universo. Certo è che, comunque, allo stato delle conoscenze umane e della contemporaneità di forme di vita evolute, i pianeti sono talmente distanti da rimanere irraggiungibili.
Detto questo capiamo l’importanza di preservare il nostro pianeta e la sua biodiversità nell’universo. Da tempo il pianeta manifesta sintomi di malattia: il degrado ambientale, il cambiamento climatico, l’impoverimento delle risorse naturali, la riduzione delle specie animali e vegetali, le scoperte tecnologiche capaci di distruggerlo, le sperequazioni umane. Se la temperatura corporea aumenta di due gradi ci ammaliamo, di cinque gradi moriamo. Se logoriamo l’organismo con stili di vita artefatti, viviamo male e moriamo prima. Questo vale anche per Madre Terra. Il Covid-19 viene da lontano ed è globale. Nessuno appare colpevole: tutti stanno reagendo per contrastarlo in maniera non solidale.
Il pianeta non è mai stato così a rischio da quando l’uomo ha preteso di governarlo. Covid-19 ha dimostrato che l’incertezza e l’imprevedibilità sono le matrici del nostro tempo, che il modello di sviluppo si è rivelato fragile, vulnerabile e miope. Il Covid-19 non distruggerà l’umanità: ci ha dato solo un avvertimento come mai accaduto prima, mettendo in crisi, più che la salute, l’economia. Quell’economia consumista e predatoria che non promuove un benessere a carico di Madre terra. Abbatteremo il Covid-19. Abbattiamo anche questo modello di sviluppo affinché nessun altro Covid-X ci avvii all’estinzione. Sopravvivendo a lungo forse riusciremo a conoscere altre forme di vita aliene.