
Il latte, come stabilisce la legge, “è prodotto dalla secrezione mammaria ordinaria, ottenuta dalla mungitura senza aggiunte o sottrazioni”.
Si parla di carne artificiale, ora si aggiunge il latte prodotto con le biotecnologie in maniera più sostenibile.
È difficile accettare un caseificio senza mucche; eppure alcuni scienziati pare ci siano riusciti, imitando la natura; in pratica inserendo nel lievito il gene responsabile della produzione di proteine del latte nelle mucche. Il gene agisce istruendo il lievito su come produrre le proteine in modo efficiente; il lievito viene messo nei fermentatori dove si moltiplica rapidamente e produce vere e proprie proteine del latte, identiche a quelle prodotte dalle mucche; nasce la materia prima per un caseificio senza stalla e mucche. Dette proteine vengono poi combinate con vitamine, minerali, grassi e zuccheri non animali. Risultato: niente emissioni, niente sfruttamento intensivo delle mucche, niente mangimi, niente medicine, niente ormoni, niente colesterolo o lattosio. 100% cruelty-free per gli animali. Insomma un bilancio decisamente positivo, almeno per il pianeta.
Non si può chiamare questo latte “artificiale, lo si può chiamare “animal free”.
Si parla di prove che hanno dimostrato come i prodotti siano indistinguibili dai latticini vecchio stile, garantendo lo stesso gusto, consistenza, morbidezza e bontà.
Ecco perché si parla di sostenibilità! L’industria del bestiame non è solo responsabile di quasi tutte le emissioni di gas serra dell’intera industria aeronautica e marittima messe insieme, ma è anche la principale causa della deforestazione delle nostre foreste pluviali, i polmoni verdi della Terra. Evidenziamo il dispendioso consumo di acqua. Infatti il processo di produzione emette fino al 97% in meno di gas serra, occupa circa l’1% della terra, il 4% della materia prima e meno del 10% dell’acqua rispetto alla tradizionale produzione casearia…senza far soffrire gli animali in gabbia nelle stalle. Un’ultima considerazione. La natura ha dato all’uomo il latte della donna, non quello degli animali che mancano delle stesse qualità immunitarie e bio-specifiche del latte umano. Si può dire che il latte “animal free” è meglio, in caso di carenza di latte umano, di quello di vacca, asina, capra o pecora?
Se per il latte “animal free” pare che il processo sia perfezionato e pronto per la produzione, la carne artificiale o sintetica è ancora indietro. La tecnica non è ancora a punto: dalle cellule staminali di origine animale coltivate all’interno di appositi bioreattori, le fibre e i tessuti realizzati rimangono inadeguati a eguagliare la carne naturale. Non colmate le differenze organolettiche e il gusto che non arrivano a quelli naturali per colore, consistenza e sapore, L’influenza delle ossa, non previste nella produzione artificiale, si fa sentire. Comunque il costo è ancora poco vantaggioso.