L’Europa ha cambiato molti pregiudizi che bloccavano il vero senso di Comunità. L’Italia deve rendersi conto che deve abbandonare le furbizie a scopi elettorali che hanno sempre influenzato la sua politica economica. Paesi come l’Olanda e altri del Nord giocano pesante sulle nostre debolezze. Non tutti i mali vengono per nuocere visto che in fondo hanno pure delle ragioni valide: potranno essere di stimolo.
L’Italia deve ricordare i suoi pregi nascosti: al contrario di quelli olandesi, i cittadini italiani sono più risparmiatori e i meno indebitati. Questo significa che hanno comunque raggiunto benessere con una crescita post bellica vorticosa. Occorre riattivare lo spirito post-bellico. L’Olanda con altri deve correggere pienamente le caratteristiche del sistema fiscale che agevolano una pianificazione fiscale aggressiva (che avvantaggia), garantire la vigilanza e l’applicazione di contrasto efficace al riciclaggio.
L’Italia deve pretendere, come ha preteso l’Olanda, di giudicare la nostra governance, una chiara e puntuale revisione dei regimi fiscali comportanti forme di concorrenza sleale e dannosa come indicato dall’Ocse e dal Codice di Condotta che l’Europa si è data. Da oggi con tempi e metodi accorti, con una strategia di preparazione costante e perseverante, questa dovrà essere la logica dei tempi supplementari Italia-Olanda. Non solo, visto che abbiamo altri Paesi che giocano furbamente con agevolazioni fiscali per aumentare l’attrattività degli investimenti.