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VERSO QUALE NUOVA NORMALITÀ?

By 16 Giugno 2020 Ottobre 1st, 2020 No Comments

La reazione al Covid è stata composta e silenziosa, con imprevisto spirito civico, sotto minaccia per la vita. Abbiamo accettato grandi limitazioni, siamo pronti a sensibili cambiamenti. Riflettiamo bene prima di tornare come prima, pari pari. Dal contagio ne siamo usciti in tempo, non potrà essere così per altri problemi “silenziosi” che stanno montando: il cambiamento climatico, l’inquinamento del mare e del suolo, lo sfruttamento intensivo della natura, il dissesto idrogeologico, il disagio sociale che potrebbe esplodere, la bolla finanziaria che cova, il sistema produttivo che si polarizza tra giganti e micro. Tanto per citare i più evidenti, ben sapendo che l’incertezza e l’imprevedibilità sono le matrici del nostro tempo. Sono problemi che non potranno essere risolti nello stesso tempo del virus e con un vaccino. Per questo più pericolosi, come la proliferazione di ideologie opportuniste. Non esiste una terapia intensiva per la terra, perché certi danni sono irreversibili nei tempi dell’umanità.

Il Covid 19 ha dimostrato con chiarezza che il modello di sviluppo si è rivelato fragile, vulnerabile e miope. La nostra prosperità è a carico di costi nascosti verso la natura e la gente. Ha reso evidente la necessità di cambiare passo e concretizzare seriamente  uno sviluppo sostenibile. Anzi si presenta come un fattore di attenzione e sollecitazione al cambiamento molto concreto. Siamo ormai certi che la sostenibilità è diventata fondamentale nella strategia di ogni Impresa che ambisce al cambiamento verso il futuro. Innovazione, competitività e sostenibilità vanno di pari passo. Ogni funzione dell’Impresa deve integrarsi  per adottare strategie coordinate di sostenibilità, così da renderla un valore fondante. Importante misurare gli obiettivi e verificare  i risultati confrontandosi con le diverse esperienze sulla base di un ritrovato realismo con cui  riposizionare il valore delle persone. Abbiamo l’opportunità di rendercene conto, di reagire, di rivedere lo stile di vita, i modi  di produrre e consumare.

Covid 19 crea una rottura degli schemi stantii dello sviluppo, sollecita cambiamenti nei modi di mettere a sistema esperienza, competenza e innovazione, puntualizzando  la visione del futuro anche attraverso nuove priorità relazionali, come quelle  con i Consumatori, per ottimizzare l’armonia tra profittabilità e sostenibilità. I Consumatori riprendono, con le Associazioni di tutela e rappresentanza, il centro della scena, mettendo in campo con determinazione il consumer clout, il potere ultimo di decretare  il successo di un’Impresa. Tre sono gli ostacoli che rimangono: la crisi economica che potrebbe indurre a preferire la ripresa con i canoni noti a discapito della sostenibilità; la preferenza ad adattarsi alla situazione che cambia per non dover affrontare i costi e l’impegno di nuove ricostruzioni; il negazionismo basato sulla invisibilità del nemico (tanto Covid quanto cambiamento climatico e altro) pronto a cavalcare gli scontenti sociali.

Solo con una seria e reale valutazione delle risorse da mettere in campo per una programmazione esecutiva, guidata dalla visione futura del Paese possiamo definire tempi, metodi, priorità e soggetti a cui affidare il percorso di rinnovamento, progettando dettagliatamente un modello di sviluppo più resiliente e partecipato. Nell’immediato è irrinunciabile un altro cambio di passo: saper impiegare i fondi europei; capacità di cui abbiamo dimostrato notevole debolezza e confusione, per non dire malversazione. La mole inusitata di finanziamenti, sopratutto europei, previsti per sostenere la ripresa, hanno come fondamento lo sviluppo secondo i principi dell’Economia Sostenibile e ne potenzieranno essi stessi l’affermazione. Ogni Impresa potrà accedervi adottando precisi codici di condotta, proponendo progetti  utili, messi a sistema nelle visione prima indicata, un PNR – Programma Nazionale di Riforma urgente, mirato, congruo, complessivo e coerente, aperto alla condivisione, regolato da condizioni abilitanti chiare e puntuali. La condivisione dei Consumatori stavolta non può mancare, proprio per radicare il convincimento che sono tutti protagonisti della svolta nella definizione del modello di sviluppo, rivedendo lo stile di vita, i modi consumare allineati a quelli di produrre…”o si lavora tutti insieme o non si va da nessuna parte” (Ignazio Visco, Banca d’Italia).